Signor Mattia (non riporto il suo
cognome per riguardo e per delicatezza),
nonostante la sua giovane età mi rivolgo
a lei al pari di una persona assennata che sa usare il cervello nel modo
migliore per ragionare saggiamente. Con la mia ipotesi di denuncia penale
contro di lei e/o contro i signori anonimi e/o ignoti della pagina Facebook “io
sono CONTRO la chiesa cattolica”, i quali dietro mia esplicita richiesta non
hanno voluto dirmi i loro nomi, al contrario di lei che coraggiosamente l’ha
fatto, volevo darle alcune lezioni di vita forse da raccontare un giorno ai
suoi figli e nipoti, lezioni di vita che sarebbero state utili che qualcuno le
avesse insegnate anche a me quando avevo la sua giovane e inesperta età.
Ora lei è molto attento su quello che
sta leggendo poiché teme che con una azione legale io possa portarla in
tribunale e forse portarle via la casa dove vive o chissà cosa. Pertanto questo
mio scritto lo sta ritenendo molto importante e certo lo leggerà e lo rileggerà
varie volte soppesando ogni parola, ogni aggettivo. E io ne approfitto ora per
avere facile breccia dentro alla sua intelligenza che certamente non è una
intelligenza tra le tante. Stia tranquillo non accadrà nulla e legga con serenità.
Volevo dimostrarle, signor Mattia,
quanto le parole abbiano potere sulle persone, sulla società, quanto pesino sul
cambiamento e sull’evoluzione degli esseri umani e pertanto di un popolo. La
parola scritta è spesso più potente della pallottola di piombo sparata dalla
canna di un fucile, poiché la pallottola passa, ma la parola scritta resta per
sempre. Sono le parole scritte, nella fattispecie i libri, che hanno cambiato e
continuano a cambiare la storia dell’umanità, insieme alle guerre, alle stragi,
alle malattie, alle catastrofi.
Ecco perché ho scelto la scrittura per
cambiare il mondo anche se sappiamo che è ardua impresa. Lo scrivere bene e con
saggezza è uno tra i mezzi più potenti e possenti a disposizione degli esseri
umani. Nel suo scritto “incriminato” lei non criticava i miei libri, né i miei
articoli come sarebbe stato logico fare tra intellettuali, ma semplicemente lei
ha lanciato accuse serie e abbastanza gravi verso i miei confronti.
Le faccio un esempio concreto. Se il
signor Tizio accusasse pubblicamente, nero su bianco, oppure a voce il signor
Caio di vendere armi, droga e di avere ucciso delle persone, Tizio in pratica
metterebbe sulle tracce di tali presunti reati penali la giustizia italiana
inducendo e obbligando la Procura della Repubblica, la Magistratura e
probabilmente altri organi dello Stato ad aprire vere e proprie indagini,
un’inchiesta giudiziaria. In pratica, Tizio accusando Caio di un presumibile
crimine sta facendo una precisa accusa come prevede il Codice Penale. Che poi
l’accusa sia vera o falsa è del tutto irrilevante ai fini dell’apertura delle
indagini per l’acquisizione delle presunte prove o dell’archiviazione per
assenza di prove. Caio verrebbe iscritto nel Registro degli Indagati e la
stampa potrebbe darne notizia con le conseguenze correlate.
Come vede signor Mattia il meccanismo
che si metterebbe in movimento, a seguito della parola scritta falsa o vera che
sia, sarebbe impossibile fermarlo e a quel punto Caio sarebbe obbligato a
difendersi spietatamente con ogni mezzo legale e a Tizio cadrebbe poi tutto
addosso con i danni irreparabili che le lascio immaginare.
Questi aspetti che ho descritto con la
massima semplicità, probabilmente lei non li conosceva e ora che li conosce ne
faccia tesoro. Ascolti bene le notizie di cronaca dei telegiornali, dei
giornali radio e legga con attenzione qualche articolo. Il giornalista esperto
e scaltro fa molta attenzione nel dare le notizie le quali, se date con
leggerezza, potrebbero procurargli un mucchio di guai e perdita di denaro.
Esempio di notizia data male che mette
certamente in pericolo il giornalista televisivo: “Tizio ha ucciso Caio a martellate in un bar e il
barista ne è testimone oculare.” In sostanza il giornalista accusa
pubblicamente Tizio di avere infranto la legge con un omicidio. Se poi durante
le indagini si scoprisse che Tizio non ha ucciso nessuno, ma era sul luogo del
delitto solo per caso? A quel punto Tizio può denunciare il giornalista accusatore
pubblico e aprire due azioni legali, una penale e una civile con richiesta esorbitante
di denaro per risarcimento danni, morali, esistenziali e quant’altro presentando
il conto al giornalista sprovveduto.
Notizia data bene: “Tizio sembrerebbe
abbia ucciso Caio forse con un oggetto contundente, come è riferito nel
rapporto redatto dal colonnello Paolo Rossi, comandante dei carabinieri della
stazione di Vattelapesca. Il barista, probabilmente, avrebbe visto qualcosa di
utile ora in fase di verifica da parte degli inquirenti, ma bisognerà attendere
ulteriori sviluppi delle indagini”.
Inoltre lei signor Mattia introduce il
tema dell’ateismo e questo denota una sua spiccata libertà di pensiero che le
fa onore la quale, comunque, in base al suo commento “incriminato” resta
tuttavia un pensiero nebuloso e assolutamente fuori luogo. E le dico il perché.
Quando il bambino nasce dalla vagina
della mamma, nasce ateo. Poi in base al processo di indottrinamento gli si
infila nella testa forzatamente la segatura religiosa. Il bambino se lo si
mette in una sinagoga diverrà di religione ebraica, se lo si mette in una
scuola coranica, diverrà islamico, se lo si mette in un monastero tibetano
diverrà buddista, se lo si mette nella parrocchia cattolica diverrà, cattolico.
Cioè il bambino sarà indotto a credere a favole, a stupidaggini e a idiozie,
come fossero fatti veri realmente accaduti. Senza l’arroganza e la violenza
delle dottrine religiose e dei criminali della religione, nessuna religione
esisterebbe. E non esisterebbero neanche i termini “ateo” o “ateismo” poiché
sono termini inventati e parte integrante della criminale dottrina religiosa.
Chiarito il semplice concetto,
sottolineo, signor Mattia, che seppure sia divertente per me il discutere,
scrivere e fare conferenze pubbliche sul tema dell’ateismo, non è tuttavia tra
le mie principali prerogative di scrittura nella vita. Insomma, per essere più
chiaro, non spreco il mio tempo a discutere con i ritardati mentali volontari
della religione per tentare di convincerli che le loro idiozie sono solo idiozie,
oppure nel mettermi a ragionare attorno alle loro insulse e nauseabonde idiozie
inventate dai truffatori delle religioni. Ciò non mi interessa. La teologia è
la scienza del nulla, meglio conosciuta come scienza dei truffatori per gli
imbecilli. Una volta afferrato tale concetto il discorso è chiuso, inutile
rivangare all’infinito sulla stessa identica idiozia.
Il mio impegno di pensatore, di
scrittore e di essere umano preferisco impiegarlo e sfruttarlo al meglio per
portare alla luce crimini contemporanei contro l’umanità perpetrati dai
criminali vaticani del criminale Stato integralista, dittatoriale cattolico-fascista
del Vaticano e i crimini contro l’umanità contemporanei della criminale setta
fondamentalista, sanguinaria e assassina della Chiesa cattolica, responsabile
di avere fatto e di continuare a fare carne di porco di intere generazioni, di
uomini, donne, bambini e bambine, oltre che responsabile della distruzione
della democrazia, dell’uguaglianza, della sovranità e della libertà dei popoli
a cominciare dal Popolo italiano, delle sue signor Mattia e delle mie comprese.
Il mio impegno di scrittore è l’avere
denunciato la criminale Chiesa cattolica-Vaticano, per crimini attuali contro
l’umanità, al Tribunale Internazionale Penale dell’Aja, all’Unione Europea,
alle Nazioni Unite, alla NATO e ad altri organi internazionali. Benché i
crimini contro l’umanità non vadano in prescrizione, la mia denuncia per
crimini contro l’umanità è riferita ai crimini contemporanei, ai crimini
attuali, quelli in atto mentre lei sta leggendo questa lettera.
Nulla a che vedere con i crimini contro
l’umanità del passato, di secoli fa, perpetrati dalla Chiesa
cattolica-Vaticano.
In pratica ho applicato e applico
trattati internazionali e leggi internazionali, affinché i criminali vaticani
contemporanei a cominciare dai loro dittatori, dal raìs Joseph Ratzinger,
oppure dal raìs Jorge Mario Bergoglio, oppure da qualsiasi altro raìs del
Vaticano venga dopo di essi, siano arrestati, processati, condannati e
giustiziati per crimini contro l’umanità, come per crimini contro l’umanità furono
processati, condannati e giustiziati i criminali nazisti del Terzo Reich di
Adolf Hitler nello storico e indispensabile Processo di Norimberga.
Sarei un perfetto sprovveduto, oppure un
pazzo se pensassi di usare l’ateismo per indurre le Commissioni internazionali nell’arrestare,
processare e condannare i criminali vaticani contemporanei, poiché alla legge servono
prove concrete e anche di prove grosse e di prove inattaccabili, inconfutabili.
Sarebbe come se un magistrato che per arrestare un capo mafia e gli
appartenenti alla cupola mafiosa, volesse usare il raccontare ai mafiosi la
favola di Biancaneve e dei Sette Nani sperando che i mafiosi smettano così di
commettere crimini abbandonando la mafia per diventare persone oneste. Un tale
magistrato sarebbe da curare immediatamente in una clinica psichiatrica.
Se lei, signor Mattia, prima di lanciare
fantasiose frecciate a vuoto contro la mia persona avesse prima letto la
possente, serrata, rigorosa e determinata denuncia-libro: “Il Vaticano ha
invaso l’Italia - Richiesta di intervento militare della NATO contro lo Stato
del Vaticano che ha aggredito e invaso lo Stato Italiano” pubblicata da
Termidoro Edizioni, avrebbe avuto il quadro di quanto gravissimo e smisurato
sia il problema dell’Italia e di conseguenza anche dell’Europa.
Soprattutto, signor Mattia, avrebbe
compreso l’enormità e la smisurata portata del mio lavoro. Invece lei ha
preferito schiaffeggiare il mio operato, probabilmente ignorandolo e senza
alcuna motivazione costruttiva. Mio lavoro e azione che nella storia
dell’umanità - e lo dico con orgoglio e senza esitazione - nessuno ha mai avuto
prima d’ora la capacità, la preparazione, la conoscenza, la determinazione e
soprattutto il coraggio di fare ciò che io ho fatto superando ostacoli enormi e
scavalcando montagne apparentemente insormontabili.
Da anni ricevo minacce di morte dai
fondamentalisti cattolici-fascisti, minacce denunciate al Ministero
dell’Interno, alla Procura della Repubblica, alla Prefettura e alla
Magistratura. Seppur fastidiose, non mi indigno per le minacce di morte che
misi in conto di potere ricevere da quando decisi di scrivere il primo rigo su
tali temi, poiché sono consapevole che insulti e minacce provengono dai
fondamentalisti religiosi adepti della Chiesa cattolica-Vaticano.
Mi ha rattristato invece, signor Mattia,
il suo comportamento di “ateo” pertanto forse di libero pensatore quindi di
presumibile amico. Come immagino saprà, uno schiaffo ricevuto da un amico fa
molto più male dello schiaffo ricevuto da un nemico.
Esiste una storiella, forse una leggenda
metropolitana, che cito:
Il dittatore fascista Benito Mussolini
sembrerebbe abbia inviato allo statista Winston Churchill, in segno disprezzo,
un pacchetto pieno di merda. Churchill sembrerebbe abbia risposto a Mussolini
inviandogli a sua volta un pacchetto contenente un piccolo lingotto d’oro
massiccio, accompagnato da un biglietto con scritto: “Ognuno dona ciò che ha”.
Stia tranquillo signor Mattia, le
manifesto la mia stima. Nessuno la denuncerà e nessuno le toccherà un
centesimo, dorma tra due cuscini, faccia buon uso della sua intelligenza e non
smetta mai di drogarsi di ottimi libri.
Buon proseguimento della vita.
Ennio Montesi
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Riporto di seguito i due messaggi
di scuse del signor Mattia
MESSAGGIO 1:
Signor Montesi, sono l’ex
admin di “Io sono CONTRO la chiesa cattolica”, ho 18 anni e mi scuso davvero
con ciò che ho scritto. Purtroppo sono impulsivo e sentendo alcune frasi ho
creduto di essere nel giusto, scrivendo un post che, ora, mi sembra insensato e
privo di fondamento. Ho ancora tanto da imparare e soprattutto devo imparare a
non giudicare persone che non conosco. Spesso mi capita di pentirmi dopo che l’azione
sia fatta. Ho perso il posto di admin su una pagina a cui tenevo molto. Ma mi
dispiace soprattutto che abbia offeso una persona che, ripeto, non conosco.
Spero che accetterà le mie scuse. Sono sicuro che i miei ex colleghi abbiano
già provveduto a scrivere un messaggio di scuse della pagina a cui non faccio
più parte. Ancora tante, tante scuse.
MESSAGGIO 2:
L’ho contattata con il vero
profilo per non cadere in altri atti di vigliaccheria, ma la scongiuro, chiuda
un occhio perché in famiglia non possiamo permetterci di pagare una multa.
Davvero, scusi ancora.
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